Il Mantenimanto della salute
Salute e malattia
Per capire cosa intende la Nauropatia con il termine “salute” dobbiamo prima comprendere cosa intendiamo quando parliamo di malattia.
Facciamo un salto su Wikipedia e vediamo un po’ cosa troviamo: «Una malattia (o patologia) è una condizione anormale di un organismo, causata da alterazioni organiche o funzionali, che ne compromettono la salute».
Con il termine malattia possiamo perciò intendere uno stato di alterazione che porta un disequilibrio alla condizione normale (perciò in equilibrio) di un organismo (in questo caso del corpo umano).
Se vogliamo semplificare ulteriormente potremmo dire che:
- salute = equilibrio
- malattia = disequilibrio.
Semplice no? Finché il nostro organismo sta in equilibrio va tutto bene, quando questo equilibrio viene rotto non va più così bene. O forse non è così tutto semplice?
Facciamoci un po’ di domande.
- La prima e la più immediata potrebbe essere: «perché il mio organismo perde l’equilibrio?»
- La seconda, per me molto importante è: «siamo proprio sicuri che questa perdita di equilibrio sia imputabile esclusivamente all’organismo (come sostiene Wikipedia) o c’è dell’altro?»
In realtà, come vedremo, nasceranno immediatamente molte altre domande, ma fermiamoci per un attimo a cercare una risposta a questi due interrogativi.
Per rispondere alla prima essenziale domanda dobbiamo cercare la soluzione della seconda domanda. Per far questo dovremmo porci altri quesiti:
- se la malattia è una perdita di equilibrio dell’organismo, questo organismo, sono Io?
- Io sono il mio corpo fisico e niente altro?
- sono un ammasso di cellule e di scambi chimici o all’interno di questo organismo c’è dell’altro?
Credo che ognuno di noi, in base alla propria cultura, abbia delle risposte precise a queste domande.
Se sei una persona con un approccio scientifico e credi in quello che professa la scienza occidentale sarai propenso a credere che l’organismo, le cellule, gli scambi chimici siano alla base della tua esistenza e che non ci sia altro.
Se al contrario la tua esperienza di vita ti ha portato a contatto con la religione o con la filosofia penserai che dentro questo ammasso di cellule ci sia un Anima ed in base alla religione in cui hai fede darai una diversa rappresentazione dell’Anima.
Da sempre, scienza, religione, filosofia, psicologia hanno cercato di dare una riposta a queste domande. E di risposte ne hanno trovate tante.
Purtroppo però scienza, filosofia, psicologia e religione hanno trovato risposte senza mai comunicare tra di loro. Per noi occidentali, abituati a dividere tutto quello che ci circonda in tanti piccoli settori questo approccio è del tutto naturale.
La medicina così si occupa esclusivamente del corpo, la religione e la filosofia dell’Anima, la psicologia della psiche, come se corpo, Anima e psiche fossero tre cose completamente distinte.
In più per il nostro approccio “occidentale” il concetto di Energia non è mai esistito e quando qualcuno si avventura nel parlare di Energia viene subito preso per una persona che crede alle favole.
Per la naturopatia non è cosi.
Corpo, Anima, Psiche, Energia compongono il nostro essere, si compenetrano e si condizionano vicendevolmente. Questo ci permette di rispondere alla seconda domanda.
Per la Naturopatia le cellule che formano apparati, che formano organi che interagendo tra di loro formano l’organismo sono solo una parte di quello che chiamiamo “Io”.
Oltre a questo complesso sistema fisico c’è anche una energia che circola nell’organismo e che differenzia l’essere vivente da una cosa inanimata come un tavolo o un computer.
Queste due strutture, quella fisica e quella energetica servono da supporto ad un altro complesso sistema molto più “sottile” che è chiamato psiche e che semplificando (non è questa la sede per entrare nei particolari) è composto dalla mente conscia, dall’inconscio, dall’Anima e dal Sè Superiore.
Una volta che siamo riusciti a dare una risposta alla seconda domanda possiamo rispondere anche alla prima.
L’organismo perde l’equilibrio perché uno o più dei tre centri, fisico, energetico, psichico, non funzionano al meglio o hanno difficoltà nel comunicare tra di loro.
Cosa può fare la naturopatia per riportare equilibrio nei tre centri?
La naturopatia si occupa di lavorare su tutti e tre i centri essendo ben cosciente del fatto che intervenendo su uno dei tre centri si lavora indirettamente anche sugli altri due.
Per intervenire sul centro fisico la naturopatia a ha disposizione:
Educazione alimentare.
Un nuovo approccio alimentare. Non sto parlando di diete, che possono essere prescritte esclusivamente da dietologi e nutrizionisti, ma di una rieducazione che porti a comprendere che tutto quello che noi mangiamo influisce sul nostro stato di salute.
Massaggi.
Massaggio podalico, tecnica Metamorfica, tecnica Kintzugi, massaggio dell’Anima sono le quattro tecniche che uso per facilitare il riequilibrio psico-neuro-endocrino del corpo.
Fitoterapia.
La natura ci ha regalato tutto quello di cui abbiamo bisogno. Le piante, i fiori, le radici contengono principi attivi che il nostro corpo può utilizzare per ricreare l’equilibrio andato perduto. La fitoterapia in ambito naturopatico non è utilizzata in sostituzione del farmaco, ma deve essere usata esclusivamente in funzione riequilibrante. Il naturopata non deve mai sostituirsi al medico, non si occupa di sintomi, ma di riequilibrio.
Per il centro energetico:
Medicina tradizionale cinese.
Gli approcci tradizionali orientali alla salute sono basati principalmente sul rapporto energetico tra gli organi che compongono l’organismo. Per la Medicina Cinese ogni organo, oltre a svolgere le funzioni chimiche-organiche trasporta una certa qualità di energia che influisce ed è influenzata anche dall’emotività oltre che dalle stagioni e dal clima. Un’anamnesi di Medicina Cinese non si ferma perciò esclusivamente al problema fisico, al sintomo, ma prende in considerazione anche le emozioni, il momento vissuto, il clima esterno ed altri fattori che portando squilibrio energetico influiscono sulle funzioni degli organi.
Moxa.
Dopo aver compreso da dove partono e dove portano gli squilibri energetici è possibile intervenire con la moxa. Dei sigari di artemisia che una volta accesi formano una brace che raggiunge alte temperature (circa 600°) e che se posizionati in vicinanza a precisi punti possono tonificare o disperdere l’energia che circola nell’organismo.
È una tecnica utilizzata in Cina da secoli in associazione all’agopuntura (voglio ricordare che in Italia per legge l’agopuntura può essere eseguita esclusivamente da un medico e non da un naturopata o da un operatore Tuinà o Shiatsu).
Coppettazione.
Un’altra tecnica derivata direttamente dalla Medicina Tradizionale Cinese, ma che in realtà faceva parte anche delle tradizioni occidentali. Con l’uso di vasetti di vetro o di bambù (ultimamente anche di silicone, che personalmente non amo) si provoca una pressione negativa sulla cute. Questa pressione negativa permette una maggiore ossigenazione della parte trattata, maggiore ossigenazione significa maggiore circolazione sia energetica che sanguigna.
Oltre che per un discorso energetico la coppettazione è utilizzata anche come antinfiammatorio locale (ossigeno e sangue sfiammano) e come metodo per massaggiare il tessuto connettivo profondo (aiuta a migliorare la cellulite per esempio).

Centro Psichico:
Massaggio dell’Anima.
Massaggio già citato nei trattamenti “fisici”, in realtà il Massaggio dell’Anima è si un massaggio fisico che però agisce in maniera profonda sul centro psichico. È un massaggio lento che si esegue su tutto il corpo e che ha come funzione quella di acquietare il controllo della mente e permettere all’inconscio di manifestarsi.
Ricevere il massaggio dell’Anima permette di entrare in uno stato di apertura che consente di lavorare in quella parte della psiche che Jung chiamava “zona d’ombra”.
È un trattamento che personalmente consiglio solo a persone pronte a fare i conti con il proprio inconscio e con i propri blocchi emotivi. Non è un massaggio “per tutti”, ma per chi realmente vuole comprendere da dove vengono le cristallizzazioni che non permettono alla forza vitale di svilupparsi al pieno delle proprie possibilità.
Disegno Psico-corporeo.
Chiunque è in grado di disegnare la propria persona, chi meglio, chi peggio, ma tutti noi siamo in grado di fare un nostro autoritratto. Ma se questo disegno è fatto ad occhi chiusi, guidati da una voce che ci porta in un luogo non fisico che si trova all’interno di noi stessi cosa succede?
Accade che, dato che la mente non ha più il controllo datole dalla vista il disegno che emergerà, sarà una rappresentazione dell’inconscio e della nostra parte creativa che permetterà una “lettura” di alcuni blocchi emotivi situati nella zona d’ombra.
Utilizzo il Disegno Psico Corporeo di norma nel percorso del Massaggio dell’Anima. Dopo il massaggio, quando la mente ha allentato il controllo si è nello stato migliore per effettuare il disegno.
A volte però utilizzo il Disegno Psico Corporea anche senza Massaggio per cercare di scardinare il controllo dell’Io e della mente ed iniziare a vedere quali emozioni bloccate possono emergere.
Un altro interessante lavoro che è possibile svolgere attraverso il Disegno Psico Corpore è il lavoro sul proprio Albero Genealogico (approfondirò questo argomento in un post dedicato).
Esercizi creativi di crescita personale.
Uno dei metodi utilizzati per uscire dai comportamenti ripetitivi dettati dalla nostra mente è quello di portare a consapevolezza gli schemi che la mente stessa utilizza come linee guida.
La mente è abituata a ripetere fatti conosciuti ed ad utilizzare schemi su cui basare le proprie scelte. È un po’ come quando si va in automobile. La mente, una volta imparato come si guida, non ha bisogno di portare ragionare e rendere consapevole che per far partire l’automobile bisogno schiacciare la frizione, girare la chiave, inserire la marcia, controllare se c’è qualcuno che sopraggiunge, accelerare, lasciare la frizione e gestire il volante per seguire la carreggiata.
Tutte queste operazioni sono gestite automaticamente basandoci su schemi acquisiti attraverso l’esperienza e registrati nella nostra psiche. Finche si guida tutto ok, è comodo, ma se questi schemi guidano anche le nostre scelte giornaliere siamo sicuri vada tutto bene?
E se aggiungiamo che questi schemi agiscono anche a livello inconscio capiamo perché è importante riconoscere questi schemi e rendere consapevole sia lo schema che le emozioni nascoste nella zona d’ombra dell’inconscio.
Il nostro compito è quello di riappropriarci della vita e di non “farci vivere” dagli eventi, riconoscere quali sono gli schemi e le cristallizzazioni che l’esperienza “vita” ci ha regalato ed infine far rinascere il nostro lato creativo.
La creatività ci mette in contatto con quella parte di noi che può comunicare con l’inconscio e distruggere gli schemi mentali che ci portano a comportarci come automi.
Atti psico-poetici.
Per comunicare con l’inconscio dobbiamo utilizzare il linguaggio dei simboli, degli archetipi della creatività che si trasforma in arte, della poesia. Quando cerchiamo di capire l’inconscio utilizziamo l’analisi, ma analizzare è una qualità della mente e la mente non può comprendere l’inconscio. Secondo Alejandro Jodorowsky solo un approccio artistico può comunicare con l’inconscio.
Il Massaggio dell’Anima, il Disegno Psico Corporeo sono utili per allentare le difese, vedere e cercare di leggere cosa l’inconscio ha da raccontarci, ma come possiamo comunicare con l’inconscio scardinando il controllo della mente e dell’analisi?
Utilizzando l’arte, la poesia, la creatività e l’intuizione. Ecco allora l’importanza degli atti Psico-Poetici, dei piccoli (ma difficili) atti creativi che attraverso la metafora dell’arte vanno a comunicare con l’inconscio, il luogo dove i conflitti non riconosciuti hanno nidificato, e permettono una presa di consapevolezza che quando si è troppo “mentali” non è possibile.
Per concludere:
Essere sani per la naturopatia non è esclusivamente essere in equilibrio con le funzioni del nostro organismo. Solo quando una persona è in equilibrio con i tre centri, fisico, energetico e psichico può dirsi veramente sano. Essere sani significa che la forza vitale che è in noi può svilupparsi in tutta la sua piena potenzialità e che le esperienze belle e brutte che la vita ci presenta vengono utilizzate per crescere ed evolvere e non vengono bloccate nell’inconscio.
Essere sani vuol dire vivere la vita come fosse una poesia e non “lasciarsi vivere” dagli eventi.
Fabrizio de Andrè in una sua canzone diceva: «…resterai più semplicemente dove un attimo vale un altro senza chiederti come mai, continuerai a farti scegliere o finalmente sceglierai».
La naturopatia ti aiuta a scegliere.
0 commenti