I maestri.
Credi per davvero che ingurgitare pastiglie a vita e metterti in coda per l’ennesima visita specialistica siano il modo migliore per conservare la tua salute?
Pensi sul serio di poter continuare a mangiare qualunque cosa ti capiti nel piatto, tanto poi: «il dottore mi darà una pastiglia che metterà a posto i valori ematici»?
Vuoi per davvero continuare ad essere schiavo di antidolorifici, anti reflusso, antibiotici, antidepressivi, antipiretici, pur di mantenere inalterato il tuo stile di vita?
Quello stesso stile di vita che ti ha portato ad aver bisogno di tutti questi anti.
Non sei stanco/a di non stare bene e di aspettare che ci sia qualcosa di esterno, un medico, una nuova pastiglia, un nuovo vaccino, un nuovo scienziato che ti dia la nuova e rivoluzionaria ricetta per la tua salvezza?
Perché continui a delegare la TUA salute a qualcuno o a qualcosa d’altro?
Continuare a mantenere inalterate le tue abitudini è più importante della salute del tuo corpo?
Tu.
Sei tu il/la solo/a responsabile del tuo corpo, non il medico, non la capsula, non il nuovo integratore.
Tutto quello che tu vivi, quello che senti, tutti i dolori, i sintomi, le emozioni che percepisci non sono dettati dal caso o dalla sfortuna, ma sono il risultato di scelte che hai fatto tu.
La responsabilità di quello che stai vivendo è esclusivamente tua, smettila di dare colpa a qualcosa o qualcuno di esterno a te, alla sfortuna o al caso.
Tu sei l’unico/a responsabile della tua esperienza di vita e nessun altro/a.
La vita è un dono.
La vita ci ha regalato un organismo perfetto, con tutte le capacita di autogenerarsi, di autoripararsi e di sconfiggere ogni malattia ed ogni virus, a patto che glielo si permetta.
La natura ci ha messo a disposizione tutto quello di cui abbiamo bisogno per poter condurre una vita sana e serena. Una vita che ci dia la possibilità di portare a pieno compimento tutte le nostre aspirazioni, a patto di smetterla di fare scelte che ci allontanino dai ritmi dettati dalla natura.
Purtroppo però, tutti noi, attraverso le nostre scelte e il nostro stile di vita stiamo andando contro la natura, contro la vita e questo “andar contro”, crea esclusivamente una situazione di crisi, di malattia.
Se quello che la crisi ci vuole comunicare non è compreso, sfocerà inevitabilmente in una situazione di conflitto dove di certo non saremo noi, esseri umani, ad uscirne vincitori.
Crisi e malattia.
Non ha senso aver timore della crisi o della malattia che, in realtà, non sono nemici da sconfiggere, ma alleati che ci permettono di diventare consapevoli dei nostri errori.
In ambito evolutivo la crisi è necessaria per evolvere.
Ogni periodo di crisi nel mondo, così come ogni malattia per l’uomo, ha un solo scopo, quello di far comprendere che si sta percorrendo una strada sbagliata ed è necessario attuare degli aggiustamenti.
Ma cambiare è difficile, è doloroso. Di certo è più semplice restare nella propria zona di confort, coccolati da una routine quotidiana che tutti dicono di odiare, ma che in pochi riescono ad abbandonare e dalle proprie, oramai collaudate, abitudini.
Conflitto.
Ed allora eccoci qua, a combattere per mantenere inalterato il nostro modo di vivere, pieno di stress, inquinamento, cibo spazzatura, incazzature perenni ed un senso di tristezza che ci accompagna costantemente.
Tutti ad aspettare che un vaccino, il nuovo e mirabolante ritrovato della scienza ci salvi la vita e chi se ne frega se l’azienda che lo produce ha un curriculum che farebbe impallidire i dittatori dello scorso secolo.
Oppure in attesa che un medico ci ordini l’ultima cura miracolosa di moda o in coda per l’ennesima visita specialistica che ci rassicuri di essere ammalati, ma non troppo, solo il giusto.
Ammalati abbastanza da poter prendere a vita una manciata di pastiglie per una patologia cronica così da rendere felici i nostri nuovi Dei, le aziende farmaceutiche.
Maestri.
La crisi che stiamo vivendo e le malattie che accompagnano tutte le nostre esistenze non dovrebbero essere combattute, ma ascoltate e comprese.
Com’è possibile che non si riesca a sentire il grido d’aiuto che la natura ci sta lanciando?
Da quando non riusciamo più ad ascoltare quello che il nostro corpo ci vuole dire?
Abbiamo riposto la nostra fede nella scienza, ci fidiamo di più di un valore numerico o di quello che ci dice un dottore rispetto a quello che sentiamo dentro di noi.
I medici, i chimici, gli scienziati, hanno preso il posto che una volta era occupato dalla chiesa, dai preti, dai guru.
La scienza è la nuova religione, ma questo ci sta allontanato dalla natura e da noi stessi.
La natura, il ritmo delle stagioni, le esigenze del nostro Io superiore sono gli unici veri maestri in cui dovremmo riporre la nostra fede.
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